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New York, social vietati per gli under 14: Sono dannosi per i ragazzi come il fumo e le armi

york social

New York prende una posizione decisa contro l'uso dei social media per gli under 14, definendoli ufficialmente come una tossina ambientale. Il sindaco Eric Adams ha paragonato l'impatto negativo dei social media al fumo e alle armi, affermando che rappresentano un pericolo per la salute pubblica dei giovani. Questo annuncio segue l'approvazione di una legge in Florida che vieta l'uso dei social per chi ha meno di 16 anni.

Il sindaco Adams ha lanciato un appello alle famiglie affinché ritardino l'accesso dei bambini a smartphone e social media almeno fino al primo anno delle scuole superiori, cioè a 14 anni. Questa iniziativa mira a sensibilizzare i genitori sulle responsabilità legate all'utilizzo dei social media da parte dei giovani.

Il sindaco ha chiesto interventi più incisivi da parte dei politici federali e statali per proteggere i giovani dalle pratiche predatorie delle società di social media. Si prevede che il sindaco possa reintrodurre il divieto dell'uso dei cellulari nelle scuole pubbliche, decisione presa precedentemente da Michael Bloomberg nel 2010 ma successivamente annullata dal suo successore, Bill De Blasio.

Eric Adams ha evidenziato come piattaforme come Facebook, YouTube e TikTok contribuiscano a una crisi della salute mentale, sottolineando la necessità di correggere questa situazione. Questa presa di posizione segue anche le azioni legali intraprese da 41 Stati contro Meta, la società madre di Instagram e Facebook, accusandola di nascondere l'entità dei danni causati ai giovani dipendenti dalla piattaforma.

Il sindaco ha sottolineato la crescente prevalenza di condizioni come iperattività, ansia, depressione e disturbi del sonno tra i giovani, collegando tali problematiche all'uso diffuso degli smartphone e dei social media. Ha citato uno studio del Journal of the American Medical Association che ha evidenziato un aumento del 163% nelle tendenze suicide e autolesionismo correlato all'uso di smartphone e social media. In risposta alle accuse, Meta ha sottolineato le difficoltà nel verificare l'età degli utenti e ha suggerito che la responsabilità dovrebbe spettare agli app store di richiedere la convalida dell'età da parte dei genitori.

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