Il padre e la madre di Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, hanno fatto visita al figlio nel carcere Montorio di Verona, segnando un momento emozionante e delicato. Questo incontro, il primo dopo il tragico delitto, ha avuto una durata di circa un'ora, durante la quale il giovane ha abbracciato i genitori, esprimendo la sua gratitudine per la loro presenza. Turetta aveva manifestato più volte il desiderio di vederli, ma un colloquio precedentemente programmato era stato rinunciato dai genitori qualche giorno prima.
Il giovane di 21 anni è stato recentemente sottoposto a un interrogatorio approfondito della durata di nove ore, davanti al pm di Venezia, nel quale ha ammesso di aver compiuto l'omicidio con la dichiarazione: "Mi è scattato qualcosa in testa, la volevo solo per me". Gli inquirenti hanno considerato l'interrogatorio esaustivo, anche se non è esclusa la possibilità di ulteriori colloqui in futuro.
Nel frattempo, l'auto del 21enne, una Fiat Grande Punto nera, ancora in Germania dopo il suo arresto vicino a Lipsia, sarà rimpatriata in Italia dopo il 10 dicembre. All'interno del veicolo è stato trovato un telefono, la cui appartenenza al giovane o all'ex fidanzata è ancora sconosciuta.
Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, ha dichiarato riguardo ai funerali della figlia, che si terranno martedì a Padova nella basilica di Santa Giustina: "Abbiamo scelto una chiesa grande affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione". Il padre si prepara a leggere un messaggio scritto durante il rito funebre e ha sottolineato la difficoltà di esprimersi con le parole, preferendo l'elettronica. In vista dell'evento, la gigantografia dedicata a Giulia dovrebbe essere trasferita dalla facciata del municipio di Vigonovo alla Basilica di Padova. La comunità continua a manifestare il suo affetto con fiori e messaggi, mentre il padre della giovane torna a casa con i biglietti di partecipazione per l'ultimo addio.