Il nuovo presidente eletto dell'Argentina è Javier Milei, un esponente dell'ultraliberismo di destra, che ha ottenuto il 56% dei voti nel ballottaggio, superando il candidato progressista peronista Sergio Massa. Questo risultato storico riveste un'importanza cruciale per il Paese.
Nel suo primo discorso, Milei ha dichiarato l'inizio della fine della decadenza argentina e ha promesso di avviare la ricostruzione, abbandonando il modello di stato che, a suo dire, impoverisce la maggioranza a favore di pochi privilegiati. Ha sottolineato l'importanza di abbracciare l'idea della libertà per costruire un futuro migliore.
Il neo-presidente, accompagnato dalla sorella Karina, ha esortato il governo uscente peronista a prendersi carico del Paese fino al termine del mandato. Milei assumerà ufficialmente la carica il 10 dicembre, coincidendo con il quarantesimo anniversario della democrazia post-dittatura militare.
Affrontando le sfide urgenti come inflazione, povertà, miseria e insicurezza, Milei ha enfatizzato la necessità di agire senza gradualità, proclamando che l'Argentina ha un futuro liberale e diventerà una potenza mondiale entro 35 anni.
Nel corso della sua presentazione, Milei ha evitato di approfondire temi come la dollarizzazione o la chiusura della Banca Centrale, ma ha ribadito il suo motto "Viva la libertà, maledizione", accolto con entusiasmo dalla folla. Le celebrazioni si sono diffuse in tutto il Paese, con cittadini festanti in diverse città.
Il candidato sconfitto Sergio Massa, in un discorso drammatico, ha riconosciuto la sconfitta e ha elogiato la solidità del sistema democratico argentino. Ha contattato Milei per congratularsi e augurargli buona fortuna, sottolineando che sarà il presidente eletto dalla maggioranza per i prossimi quattro anni.
Milei, inizialmente noto come personaggio televisivo e poi emerso come politico di successo, ha saputo canalizzare la rabbia della popolazione argentina contro la classe dirigente, in un contesto di elevata inflazione e crescente povertà. Il suo stile discorsivo diretto e la promessa di un cambiamento radicale hanno catturato l'attenzione, consentendogli di superare le aspettative nelle elezioni.
Oltre alle sue posizioni economiche ultraliberiste, Milei si è distinto per posizioni conservatrici su temi sociali, come l'opposizione all'aborto e il sostegno alla libera vendita di armi da fuoco e organi umani. Le sue proposte includono l'introduzione del dollaro statunitense, la chiusura della Banca Centrale e la privatizzazione delle imprese pubbliche. La sua vittoria rappresenta un cambio significativo nella politica argentina, con sostenitori entusiasti e critici preoccupati per l'approccio radicale del neo-presidente.