di Zazoom di 4 nov 2022 whatsapp

Ti faccio cadere i denti! condannate tre maestre a Palermo

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Tre insegnanti sono state condannate per maltrattamenti per aver picchiato i bambini di un asilo nido a Borgetto, nel palermitano. Assolti in appello due docenti. Tre insegnanti sono state condannate per maltrattamento di bambini in un asilo nido a Borgetto, in provincia di Palermo. Con tale decisione la Corte d'Appello ha così modificato quanto deciso nel primo grado di giudizio per i cinque docenti finiti in giudizio, due sono stati infatti assolti mentre per un terzo si è ridotta la pena da due anni a due mesi.

I fatti risalgono alla fine del 2018 quando una denuncia contro le maestre fu sporta ai carabinieri di Borgetto dalle mamme di alcuni bambini della scuola materna del piccolo paese siciliano. In particolare una madre denunciò a suo tempo che il figlio, disabile, era tornato a casa con l'orecchio gonfio, spiegando che era stata lei "la maestra" a fargli del male. A quel punto i militari hanno avviato le indagini che hanno portato al posizionamento di alcune telecamere nascoste all'interno delle aule oltre che di cimici: in questo modo sono state raccolte le prove che hanno confermato, secondo quanto poi deciso dai giudici, le responsabilità degli insegnanti .

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"Ti faccio cadere i denti", "Sei stupido?", "Uccido davvero qualcuno" e "Ti si svita la testa", alcune delle frasi che erano state intercettate dai carabinieri. Secondo l'accusa, i bambini, di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, sono stati "attaccati fisicamente con schiaffi, calci, spinte, al corpo e al viso, oltre ad afferrarli per le braccia e le orecchie, trascinandoli per le aule, costringendoli a loro con la forza di sedersi e tacere”.

E quando gli alunni erano troppo indisciplinati, gli insegnanti li rinchiudevano in una stanza buia come punizione. I familiari dei bambini hanno intentato una causa civile nel processo. La corte d'appello ha stabilito solo il risarcimento di 900 euro per la famiglia del figlio disabile. "C'era un clima di vessatoria prevaricazione a danno dei minori - scrivono gli inquirenti - ai quali venivano inflitte sofferenze fisiche e morali tali da rendere abitualmente mortificante e intollerabile la frequenza all'asilo". Un quadro che i giudici d'appello hanno ormai ritenuto esistere solo per due degli imputati.

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