Navalny: tutti i dubbi sulla morte, dal cuore al veleno e le ipotesi

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La morte di Alexei Navalny, noto oppositore del regime russo, ha sollevato una serie di interrogativi e ipotesi, tra cui quella di un possibile avvelenamento su ordine di figure di alto rango all'interno del governo russo. Secondo alcune fonti, Alexander Bastrykin, a capo del Comitato Investigativo della Federazione Russa, avrebbe richiesto e ottenuto il permesso dal presidente Vladimir Putin per eliminare Navalny, detenuto in una colonia penale, attraverso un lento avvelenamento. Questa "licenza di uccidere" sarebbe stata un macabro regalo per il 70° compleanno di Bastrykin.

La notizia della sua morte ha provocato una forte reazione internazionale. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha elogiato il coraggio di Navalny, affermando che ha pagato con la vita il suo impegno. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio a Navalny, descrivendo la Russia odierna come un luogo dove gli spiriti liberi vengono condannati a morte, esprimendo rabbia e indignazione. La morte di Navalny ha anche portato all'arresto di oltre 200 suoi sostenitori in Russia, che si erano radunati per commemorarlo, segnando un'ulteriore stretta delle autorità russe contro le proteste.

Navalny: tra accuse di avvelenamento e reazioni internazionali

Navalny era considerato la figura più prominente dell'opposizione russa contro il regime di Putin. Al momento della sua morte, stava scontando una condanna cumulativa di tre decenni per frode, incitamento e finanziamento dell'estremismo, tra le altre accuse, ritenute da molti politicamente motivate. Le autorità russe hanno dichiarato che Navalny, trasferito di recente nella colonia penale "Polar Wolf" nell'Artico, è caduto incosciente e morto durante una passeggiata.

La sua morte e le circostanze che l'hanno circondata hanno sollevato interrogativi e condanne a livello internazionale, con leader mondiali e organizzazioni che chiedono trasparenza e giustizia. La situazione evidenzia la pericolosa realtà per gli oppositori politici in Russia e la crescente tensione tra il governo russo e la comunità internazionale riguardo ai diritti umani e alla libertà di espressione.

Aggressione a Leonid Volkov in Lituania: Ex collaboratore di Navalny colpito a martellate - Leonid Volkov, ex braccio destro del defunto leader dell'opposizione russa Alexey Navalny, è stato vittima di un'aggressione nei pressi della sua abitazione a Vilnius, in Lituania. Secondo quanto riportato dalla portavoce Kira Yarmysh, l'attacco è avvenuto quando un aggressore ha infranto il finestrino dell'auto di Volkov, ha spruzzato gas lacrimogeno negli occhi dell'attivista e successivamente lo ha colpito ripetutamente con un martello.

Caso di Navalny: Negato l'accesso all'obitorio alla madre e ai legali - Alexei Navalny, noto oppositore del regime russo, continua a essere al centro dell'attenzione internazionale non solo per la sua incrollabile opposizione al governo di Putin, ma anche per le circostanze che circondano la sua detenzione. Navalny, dopo essere sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento con l'agente nervino Novichok, è stato incarcerato in condizioni che hanno sollevato preoccupazioni a livello globale per la sua salute e sicurezza.

Lividi su Navalny: Possibili convulsioni e tentativi di rianimazione - Il corpo di Alexei Navalny, noto oppositore russo, è stato rinvenuto con segni di lividi che potrebbero essere stati causati da convulsioni e tentativi di rianimazione cardiaca. Queste le ipotesi emerse da un operatore del servizio ambulanze dell'ospedale di Salekhard, nella regione artica russa, dove attualmente si trova la salma.