di Zazoom di giovedì 15 dicembre 2022

Eleonora Cecere : Ai tempi di Non è La Rai un maniaco voleva ammazzarmi!

eleonora cecere

27 anni dopo Non è la Rai, Eleonora Cecere si racconta su Fanpage: i gesti inquietanti di chi era ossessionato da lei, il matrimonio con Luigi Galdiero, il lavoro di vigilante, il sogno di tornare in tv. Alle spalle, la battaglia contro una grave malattia.

Perseguitata da un maniaco ai tempi di Non è la Rai: “Un maniaco mi minacciava di morte, mi mandava delle musicassette con la sua voce che diceva: "Prima o poi ti ammazzerò", cose che mi turbavano. I miei genitori avevano paura di farmi uscire con gli amici, perché questa persona mi minacciava di brutto. Mi mandò anche una bambolina vudù con una gamba in meno, uno spillo infilzato nelle tempie e un cappio al collo, su un biglietto c'era scritto: "Questa sei tu e questa è la fine che farai". È sceso il panico sulla mia famiglia e nei miei occhi, avevo paura”.

La malattia e il dolore per non potere più avere figli: “Con l'endometriosi è iniziato il mio calvario. C'è stato un primo intervento dove mi hanno tolto delle aderenze, poi ho ricominciato a stare male. Avevo delle contrazioni all'intestino con perdite ematiche. Hanno deciso di fare un'isterectomia e di asportare utero e tube. Stavo malissimo. Ero dimagrita molto, arrivando a pesare 38 chili. Poi ho preso un batterio ospedaliero che ha causato un principio di setticemia, è stato necessario un bombardamento di antibiotici. Avevo le vene bruciate, le infermiere non sapevano più dove mettere le flebo. È stato un periodo terribile, ho rischiato la vita. Non è stato facile accettare di non potere più avere figli e di essere in menopausa a 38 anni. Quando vedo i bambini piccoli, ancora oggi dico: "Mamma mia quanto ne vorrei un altro”. Ancora oggi ho dei grandissimi disturbi dovuti anche alla menopausa, che non è stata naturale ma forzata. È dura”.

Oggi fa la vigilante: “Con la pandemia il mio lavoro si è fermato. Per dare una mano alla mia famiglia e a mio marito, ho deciso di rimboccarmi le maniche e trovare un altro lavoro. Volevo contribuire alle spese familiari. Ho due figlie a cui devo pensare. Ho mandato il mio curriculum a diverse realtà. Mi ha risposto una società di vigilanza privata, da allora ho iniziato a lavorare in questo settore. Di cosa mi occupo? Inizialmente ero negli hub dove si vaccinava contro il Covid. C'erano fino a 700 persone al giorno, lavoravamo anche 12 ore. Nel mio piccolo, provavo a strappare un sorriso agli anziani, che venivano a fare il vaccino con la paura negli occhi. Più di recente, ho fatto la vigilante al pediatrico. E ora continuo nel settore medico, ASL Roma 4. In questi giorni sono di servizio in un poliambulatorio e lavoro anche fino a mezzanotte”.

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