di Zazoom di giovedì 19 maggio 2022

Vincenzo scolpì il famoso Acquaiolo

vincenzo scolpì

Vincenzo Gemito (Napoli, 16 luglio 1852 – Napoli, 1 marzo 1929) è stato uno scultore, designer e orafo italiano. Autodidatta, in gran parte, e intollerante ai canoni accademici, Gemito si è formato attingendo dai vicoli del centro storico di Napoli e dalle sculture del museo archeologico. La sua prolifica attività artistica, che lo portò all'apice del successo ai Saloni di Parigi del 1876-77, fu interrotta a causa di un'intima crisi intellettuale, a seguito della quale si segregò dal mondo per diciotto anni; riprese la vita pubblica solo nel 1909, per poi morire vent'anni dopo.

Vincenzo Gemito scolpì il famoso Acquaiolo

vincenzo scolpì

Ritornato a Napoli, all'inizio del 1880, Gemito lavorò alacremente per più di un anno all'Acquaiolo, raffigurante un giovane venditore di acqua dolce, dal portamento oscillante; la statua, chiaramente ispirata al satiro danzante, rinvenuta nella casa pompeiana del Fauno, era destinata a Francesco II delle Due Sicilie, già re di Napoli, in esilio nella capitale francese. Dopo la prematura morte dell'amata Matilde per consunzione nell'aprile del 1881, travolto dal dolore, Gemito si ritirò a Capri, cercando riposo e oblio nella quiete idilliaca e rurale di quelle terre; nell'isola - dove soggiornò per alcuni mesi - eseguì numerosi disegni, principalmente ritratti. 

L'anno successivo si innamorò della modella di Domenico Morelli, al punto da sposarla: era Anna Cutolo, detta Nannina, e da questa unione - che si rivelerà ispiratrice di molte opere di Gemito - nacque nel 1885 figlia Giuseppina. Il periodo successivo, che vide l'esecuzione de Il filosofo, presunto ritratto di Mastro Ciccio (il suo amato patrigno), culminò nel 1883, quando avviò una fonderia privata a Mergellina, grazie ad un finanziamento particolarmente generoso del barone belga Oscar de Mesnil .

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