Un'esplosione improvvisa ha colpito la centrale idroelettrica Enel di Bargi-Suviana, situata sull'Appennino bolognese, causando la morte di tre operai e la scomparsa di altri quattro. L'incidente, che ha avuto luogo ieri pomeriggio, è stato seguito da una colonna di fumo visibile dalla superficie, segnale di una tragedia avvenuta decine di metri sottoterra.
Le vittime accertate sono Petronel Pavel Tanase, 46 anni, originario di Torino; Mario Pisani, 74 anni, di Taranto; e Vincenzo Franchina, 36 anni, di Messina. Al momento dell'esplosione, causata da un incendio partito da un trasformatore, erano presenti 15 lavoratori nell'impianto. Oltre ai tre deceduti, si contano quattro dispersi, cinque feriti e tre illesi.
Le operazioni di soccorso, condotte dai Vigili del Fuoco con il supporto della protezione civile, hanno visto l'impiego di elicotteri e torri faro per le ricerche notturne. I feriti sono stati trasportati e ricoverati in diversi ospedali della regione, tra cui Parma, Cesena, Bologna e Pisa.
Questo tragico evento rischia di essere classificato come il più grave incidente sul lavoro in Italia dai tempi dell'incendio alla ThyssenKrupp di Torino, avvenuto 17 anni fa. La centrale di Suviana, recentemente oggetto di lavori di sostituzione delle turbine, è una partecipata dello Stato, il che aggiunge un ulteriore livello di gravità alla situazione.