Una recente ricerca condotta dalla Cleveland Clinic negli Stati Uniti ha evidenziato come un eccesso di niacina, meglio conosciuta come vitamina B3, possa aumentare significativamente il rischio di malattie cardiovascolari, inclusi infarto e ictus. La niacina è una vitamina idrosolubile presente in alimenti come carni bianche, spinaci, arachidi, fegato di manzo, lievito di birra e alcuni tipi di pesce, tra cui salmone e pesce spada. Sebbene sia raro soffrire di carenza di questa vitamina nel mondo occidentale, il mercato offre un'ampia gamma di integratori a base di niacina.
La ricerca ha analizzato i campioni di sangue di 4.325 persone, scoprendo che l'assunzione eccessiva di vitamina B3 porta alla produzione di due metaboliti, 2PY e 4PY, associati a un aumentato rischio di malattie cardiovascolari. Questi risultati potrebbero spiegare perché, nonostante la niacina sia stata utilizzata per ridurre i livelli di colesterolo LDL ("cattivo") e aumentare quelli di HDL ("buono"), i benefici clinici siano stati meno significativi del previsto.
La Cleveland Clinic sottolinea l'importanza di consultare un medico prima di assumere integratori di niacina e raccomanda di privilegiare una dieta ricca di alimenti non trasformati per evitare un sovradosaggio. Questa scoperta apre la strada a nuove potenziali strategie di intervento e terapie per ridurre o prevenire l'infiammazione cardiovascolare legata all'eccesso di niacina.