Chi è Vittorio Pescaglini arrestato per l'omicidio della moglie Maria Battista Ferreira
In una tragica vicenda di femminicidio che ha scosso la comunità di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca, Vittorio Pescaglini, 56 anni, ha ucciso la moglie Maria Battista Ferreira, 50 anni, con diverse coltellate. L'omicidio è avvenuto lunedì pomeriggio in via Cesare Battisti, proprio nel giorno in cui la coppia avrebbe dovuto firmare le carte per il loro divorzio, dopo un matrimonio durato 20 anni.
Pescaglini, dopo aver commesso l'atto, si è allontanato dalla scena del crimine e ha inviato un messaggio a un amico in cui annunciava di aver fatto una "cazzata". Successivamente, si è presentato alla caserma dei carabinieri per costituirsi e ha confessato l'omicidio.
Il delitto ha lasciato sotto shock l'intera comunità locale, comprese le autorità e i cittadini di Fabbriche di Vergemoli e Barga, che hanno espresso sentimenti di sconvolgimento, dolore e incredulità per l'ennesimo caso di violenza contro le donne. Anche il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha condannato con forza l'accaduto, sottolineando l'importanza di combattere quotidianamente la violenza sulle donne e garantire giustizia.
Chi è Vittorio Pescaglini
Dopo aver confessato, il cinquantaseienne è stato arrestato con l'accusa di omicidio premeditato. Pescaglini, residente a Fabbriche di Vergemoli, in provincia di Lucca, lavorava da molti anni in una cooperativa di servizi. Maria Battista Ferreira, brasiliana di cinquant'anni, aveva una figlia da una relazione precedente. I due si erano sposati circa vent'anni fa, ma la relazione aveva iniziato a deteriorarsi. Da qualche tempo la donna aveva lasciato la casa coniugale a Fabbriche di Vergemoli ed era stata ospitata nell'hotel Gorizia dai servizi sociali, essendo disoccupata. Secondo quanto riportato dai media locali, Pescaglini aveva già aggredito la moglie in passato. Il proprietario di un negozio di giocattoli ha raccontato di aver soccorso la donna circa dieci giorni prima dell'omicidio. La cinquantenne piangeva disperata, gridando: "Mio marito mi ha aggredita, mi ha aggredita". Secondo il suo racconto, i carabinieri erano intervenuti sul posto, ma l'uomo aveva fornito una versione completamente diversa. L'ultimo di numerosi litigi, sempre sullo stesso tema, era scaturito dal rifiuto dell'uomo di accettare la fine del matrimonio.
Questo femminicidio si aggiunge a una triste serie di eventi simili che continuano a verificarsi, sollevando questioni urgenti sulla necessità di interventi più efficaci per prevenire la violenza di genere e proteggere le vittime.