Alzheimer, il nuovo protocollo europeo: undici indizi per smascherare la malattia

alzheimer nuovo

Un team di ricerca internazionale, con il contributo fondamentale di istituzioni italiane e svizzere, ha sviluppato un nuovo protocollo per la diagnosi precoce dell'Alzheimer, pubblicato su "The Lancet Neurology". Questo approccio innovativo, che riduce del 70% la necessità di esami e test per i pazienti, si basa sull'analisi di undici specifici indizi. La ricerca, coordinata dall'Università di Genova - IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, dall'Università di Ginevra e dall'IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, segna un punto di svolta nel campo della neurologia, ponendo al centro dell'attenzione il paziente e i suoi sintomi piuttosto che la malattia stessa.

Questo nuovo metodo diagnostico rappresenta un avanzamento significativo rispetto alle pratiche precedenti, offrendo una diagnosi più rapida e meno invasiva per i pazienti. Le linee guida europee appena pubblicate riflettono una concezione rinnovata del percorso diagnostico, che mira a intercettare la malattia nelle sue fasi iniziali, migliorando così le prospettive di trattamento e assistenza per chi ne è affetto.

Nuove Linee Guida Europee per la Diagnosi dell'Alzheimer

Parallelamente, la ricerca continua a esplorare altre vie per la diagnosi e il trattamento dell'Alzheimer. Ad esempio, un progetto britannico sta valutando l'efficacia di vari test del sangue per identificare precocemente i segni dell'Alzheimer, con l'obiettivo di rendere disponibile questo strumento diagnostico entro cinque anni. Inoltre, sono stati scoperti nuovi fattori di suscettibilità genetica per l'Alzheimer, ampliando la comprensione delle basi genetiche della malattia.

Questi sviluppi sottolineano l'importanza della ricerca continua e della collaborazione internazionale nel combattere l'Alzheimer, una delle principali sfide sanitarie del nostro tempo. Con l'adozione di queste nuove linee guida e il progresso nelle tecniche diagnostica, si apre una nuova era nella lotta contro questa devastante malattia neurodegenerativa.