La voce del giovane yemenita diventato virale per la sua causa e la sua simpatia.Nel mondo del web, un nuovo volto ha catturato l'attenzione: Rashed Al-Haddad, il diciannovenne yemenita che ha conquistato i social media con il suo impegno per la causa palestinese. Il suo messaggio principale, come evidenziato nella sua recente intervista al prestigioso settimanale 'Newsweek', è stato chiaro: "Non ho parlato di bellezza o altro, ma della nostra causa: la Palestina. E non è questo il momento di parlare di bellezza".
Alla scoperta del 'Pirata della Palestina': La storia di Rashed Al-Haddad
Al-Haddad è diventato noto come il 'pirata Houthi sexy', un soprannome attribuitogli per la sua somiglianza con l'attore statunitense Timothée Chalamet. Tuttavia, il suo impatto va ben oltre l'aspetto fisico, poiché si è rivelato un fervente sostenitore della causa palestinese, utilizzando la sua piattaforma online per sensibilizzare e promuovere la solidarietà.
Recentemente, Al-Haddad ha intrapreso il ruolo di "promotore turistico", condividendo video suggestivi della sua terra natale, lo Yemen, e dei suoi monumenti storici, come il 'palazzo della roccia'. Questo ex palazzo reale, situato a 15 chilometri dalla capitale Sana'a e costruito su una roccia a 35 metri dal suolo, rappresenta uno dei monumenti più significativi dello Yemen, risalente a tremila anni fa.
Tuttavia, la sua attività sui social media non è stata senza controversie. TikTok ha chiuso il suo account per presunte violazioni delle politiche della piattaforma dopo la pubblicazione di un video riguardante una nave sequestrata. Al-Haddad ha difeso le azioni degli Houthi, affermando che la loro motivazione principale è la solidarietà con la Palestina e il desiderio di fermare gli attacchi contro Gaza.
In un'intervista con lo YouTuber Hasan Piker, Al-Haddad ha espresso chiaramente la sua posizione: "Sono uno yemenita che sta dalla parte della Palestina". La sua voce è diventata un faro di speranza e impegno in un mondo online spesso dominato da superficialità, dimostrando che anche attraverso i social media è possibile promuovere cause importanti e sensibilizzare sulle ingiustizie nel mondo.