Genocidio a Gaza: domani sentenza a L'Aja
Domani, venerdì 26 gennaio, la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) a L'Aja emetterà la sentenza sul ricorso presentato dal Sudafrica contro Israele per il presunto crimine di genocidio a Gaza. La decisione potrebbe includere misure cautelari, come l'eventuale cessazione dell'operazione militare nella Striscia di Gaza. La sentenza sarà vincolante e non appellabile, ma la sua implementazione dipenderà dalla volontà di Israele, poiché la Corte manca degli strumenti per far rispettare le sue decisioni. Non si affronterà la questione principale del genocidio nel ricorso, la cui valutazione richiederà ulteriori anni.
Il consulente legale del ministero degli Esteri israeliano, Tal Becker, ha difeso il paese, sostenendo che la guerra è stata provocata da attacchi terroristici di Hamas e che le azioni di Israele mirano a proteggere i civili. Israele respinge le accuse di genocidio e afferma che chiedere un cessate il fuoco incoraggerebbe i gruppi terroristici.
Il team legale d'Israele ha argomentato che la richiesta di cessate il fuoco favorirebbe Hamas, consentendo loro di commettere crimini di guerra senza conseguenze. Inoltre, respingono le accuse di genocidio contro la popolazione palestinese, sottolineando gli sforzi per ridurre le vittime civili e agevolare gli aiuti umanitari.
Il Sudafrica ha presentato il ricorso alla CIG accusando Israele di violare la Convenzione contro il genocidio, sostenendo che Israele non solo commette atti di genocidio, ma non previene neanche tali atti. La CIG si è già pronunciata su casi simili in passato, come nel 2019 quando il Gambia ha citato il Myanmar per presunti atti di genocidio contro i Rohingya.
Il contesto politico del Sudafrica, con il partito al governo che sostiene l'Olp e paragona il trattamento dei palestinesi da parte di Israele all'apartheid, potrebbe influenzare la sua decisione di intraprendere questa azione legale. La CIG, istituita nel 1945, è il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite, specializzato in questioni di confini e sovranità, mentre la Corte penale internazionale (CPI) si occupa di crimini individuali. Entrambe hanno sede a L'Aja.