Stefano Zecchi su Chiara Ferragni: l'hanno usata!

stefano zecchi

Stefano Zecchi, filosofo e già docente di Estetica all’Università di Milano, offre un punto di vista unico sul caso di Chiara Ferragni, distinguendosi dalle solite analisi. Parlando dei meccanismi che hanno plasmato il successo di Ferragni e ora sembrano abbandonarla, Zecchi la definisce la "Wanna Marchi dei tempi moderni", una tele-imbonitrice digitale che vende non solo pandori, ma una visione di vita alimentata esclusivamente dal consumo.

Il filosofo esprime preoccupazione per la tendenza di Ferragni a diventare un simbolo di una "tendenza drammatica" che non si esaurirà con la sua caduta. Identifica un burattinaio nascosto, un manipolatore dietro le quinte che ha usato Ferragni come front-woman e che ora sembra aver deciso che la bolla del suo successo debba scoppiare.

Zecchi, guardando al fenomeno degli influencer, individua un meccanismo diabolico in cui gli imprenditori digitali cercano di fare soldi a qualunque costo. Descrive le persone dietro questi influencer come molto intelligenti, furbe e ben gestite, trasformando i loro appartamenti in officine di comunicazione.

Secondo Zecchi, il fenomeno Ferragni si sta sgonfiando rapidamente grazie alla stessa mano che l'aveva alimentato. Afferma che grandi realtà economiche che l'hanno utilizzata come front-woman sono ora i veri burattinai della sua caduta.

Il filosofo evidenzia la dura legge del capitalismo, con grandi aziende come Safilo e Coca Cola che hanno rapidamente abbandonato accordi con Ferragni quando le cose si sono complicate. Infine, Zecchi ipotizza una gigantesca opera di sostituzione con l'arrivo di un nuovo testimonial, più fresco, giovane e magari più smaliziato dell'originale. Conclude sottolineando la perversione del capitalismo che crea figure elitarie che assumono un comando economico e culturale attraverso i nuovi media. Invita a rileggere Vilfredo Pareto per comprendere meglio questa degenerazione del capitalismo.