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Nanoplastiche nell'acqua in bottiglia: uno sguardo inedito rileva cifre sorprendenti

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L'acqua in bottiglia nasconde un segreto inaspettato: uno studio rivela che la presenza di minuscoli frammenti di plastica è fino a 100 volte superiore alle stime precedenti. La scoperta è stata fatta grazie a una nuova tecnica microscopica che ha portato alla luce le nanoplastiche, aprendo una finestra su un mondo fino ad ora inesplorato.

Negli ultimi anni, la preoccupazione per l'impatto delle microplastiche ha suscitato l'interesse degli esperti, considerando la diffusione di queste particelle in ogni angolo del nostro pianeta. Il nuovo studio ha focalizzato la sua attenzione sull'acqua in bottiglia, rivelando che ogni litro può contenere fino a 240mila frammenti di plastica rilevabili, un numero 10-100 volte maggiore delle stime precedenti.

Le nanoplastiche, derivanti dalla degradazione delle microplastiche, sono così minute che possono penetrare direttamente nel flusso sanguigno, raggiungendo organi come cuore e cervello. Queste particelle possono attraversare le cellule e persino raggiungere i feti attraverso la placenta, sollevando preoccupazioni sulla salute umana e l'ecosistema.

Il coautore dello studio, il chimico ambientale Beizhan Yan, sottolinea che questa nuova tecnica offre una visione senza precedenti in un mondo oscuro e inesplorato. Con la produzione mondiale di plastica che si avvicina ai 400 milioni di tonnellate l'anno, il problema delle nanoplastiche rappresenta una minaccia crescente per la salute globale.

Analizzando tre famose marche di acqua in bottiglia, i ricercatori hanno individuato da 110.000 a 370.000 particelle di plastica in ogni litro, con il 90% costituito da nanoplastiche. Inoltre, hanno identificato diverse tipologie di plastica, tra cui il Pet e la poliammide, evidenziando l'origine di queste particelle nel processo di filtrazione dell'acqua.

L'indagine, tuttavia, solleva una nota inquietante: solo il 10% delle nanoparticelle è stato identificato, lasciando aperta la questione sulla composizione del restante 90%. Gli esperti si propongono ora di estendere la ricerca all'acqua del rubinetto e di collaborare con specialisti della salute ambientale per analizzare le nanoplastiche nei tessuti umani. La scoperta di questo mondo nascosto di minuscole particelle di plastica richiede una riflessione profonda sulle pratiche di gestione dei rifiuti e sull'impatto che possono avere sulla nostra salute e sull'ambiente.

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