Un Pensionato di Codogno Rivoluziona le Liste d'Attesa Sanitarie: Un Sistema Anti-Tempi Lunghi
Nel contesto post-pandemia della Lombardia, le liste d'attesa nella sanità hanno rappresentato una delle eredità più onerosa per la popolazione locale: tempi incomprensibilmente lunghi e la sempre incerta disponibilità di posti, rendendo l'accesso ai servizi sanitari un vero e proprio enigma. Tuttavia, a Codogno, il paese lodigiano che ha fatto da palcoscenico al primo caso di Covid in Italia tre anni fa, un pensionato ha brillantemente sfidato questa situazione, riducendo i tempi d'attesa e costringendo il sistema sanitario a rispettare le tempistiche stabilite dai medici di base. Questo innovatore è Andrea Viani, un ex programmatore di 78 anni con una passione per l'arte.
La sua intuizione ha preso forma durante l'era del Covid, quando i servizi sanitari stavano peggiorando, specialmente per quanto riguarda le liste d'attesa. Viani, con una profonda conoscenza dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) introdotti nel 2001 con la riforma del titolo V della Costituzione, ha compreso che i tempi d'attesa sono direttamente collegati al livello assistenziale dei Lea, rappresentando la salute del territorio. Secondo Viani, il diritto a una diagnosi tempestiva è cruciale e costituisce un diritto costituzionale inderogabile.
Nel 2020, insieme ad altri, Viani ha co-fondato il Coordinamento Lodigiano per il Diritto alla Salute, che ha avviato i primi ricorsi attraverso gli sportelli 'Lea - Tempo di Attesa'. Questi sportelli, attivi dal 2022 presso la Camera del Lavoro della Cgil, la sede dell'Acli e quella della lista civica Lodi Comune Solidale, analizzano le segnalazioni dei cittadini, preparano le contestazioni individuali e le inoltrano alle direzioni dell'Asst e dell'Ufficio Relazioni col Pubblico. Grazie a questa iniziativa, circa quaranta casi sono stati risolti con successo in tempi brevi.
Il coordinamento ha rilevato un'ulteriore problematica strutturale: la risposta alle contestazioni sembra basarsi sulle rinunce di coloro che si sono rivolti al settore privato, o addirittura sugli spostamenti degli appuntamenti di altri pazienti. Di fronte a questa situazione, il Coordinamento ha presentato un esposto collettivo, prima alla dirigenza dell'Asst di Lodi e successivamente alla Procura della Repubblica, evidenziando le numerose inadempienze documentate.
Questo movimento sta ora guadagnando terreno, con altri sportelli 'Lea - Tempo di Attesa' aperti in Lombardia e la prospettiva di estendersi ad altre regioni. La Cisl sembra interessata a replicare l'iniziativa, e si prevedono nuove mobilitazioni nelle piazze nel mese di dicembre. Viani avverte che la conoscenza dei propri diritti è fondamentale e che la lotta per la tutela della Costituzione deve essere il motore di questa rivoluzione. Con la minaccia di una riforma sull'autonomia regionale differenziata, che metterebbe a rischio anche i Lea, il movimento si sta preparando a difendere i diritti sanciti dalla Costituzione.