Dettagli sull'incidente di Casal Palocco: Il caso del piccolo Manuel Proietti

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Incidente Roma, gip: la Lamborghini degli youtuber viaggiava a 124 km orari. Emergono nuovi dettagli sull'incidente di Casal Palocco (Roma), che ha causato la tragica morte di Manuel Proietti, un bambino di soli cinque anni. Secondo l'ordinanza del gip di Roma, il veicolo coinvolto era un Suv Lamborghini guidato da Matteo Di Pietro, un noto youtuber. I dati del GPS indicano che il Suv stava viaggiando a una velocità superiore a 124 km/h "immediatamente prima dell'impatto" con una Smart, che trasportava la madre, la sorellina e il piccolo Manuel. Il gip ha disposto i domiciliari per Di Pietro per omicidio stradale aggravato.

La ricostruzione dell'incidente svela che il Suv si è fermato al momento di imboccare Via di Macchia Saponara alle 15:38, ma in soli 14 secondi ha accelerato raggiungendo la velocità di 124 km/h prima dell'incidente. L'assenza di tracce di frenata suggerisce che l'accelerazione improvvisa sia stata causata dalla presenza dell'auto nella vicinanza del punto di impatto.

L'indagato è accusato di negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle norme sulla circolazione stradale. Il giudice sostiene che Di Pietro ha noleggiato la Lamborghini con l'obiettivo evidente di attirare l'attenzione dei giovani spettatori online per aumentare i guadagni pubblicitari, a discapito della sicurezza e della responsabilità. Inoltre, alcuni passeggeri presenti nella Lamborghini avevano più volte richiesto di ridurre la velocità.

Il gip sottolinea che Di Pietro potrebbe ripetere il reato per inconsapevolezza, poiché non sembrava rendersi conto della necessità di rispettare le regole della strada, specialmente considerando la sua giovane età e la recente patente di guida.

Il giudice fa anche riferimento alla potenziale manipolazione delle prove, dato che non sono state trovate all'interno della Lamborghini le due telecamere utilizzate per registrare i video. Gli amici di Di Pietro affermano che le telecamere erano in funzione durante l'incidente.

Nella valutazione della personalità dell'indagato, il giudice ritiene preoccupante il fatto che Di Pietro guadagni principalmente attraverso la realizzazione di video online e sfide a bordo di veicoli, mettendo a rischio la sua e l'altrui sicurezza.

Inoltre, è stata riscontrata la presenza di cannabinoidi nel sistema di Di Pietro, anche se questa circostanza non è considerata un'aggravante per l'omicidio stradale, poiché potrebbe riferirsi a utilizzi avvenuti diversi giorni prima dell'incidente.

Un testimone dell'incidente ha riferito di un giovane uomo di circa 20-25 anni, con capelli castano scuro e maglia scura, che si è avvicinato dicendo: "Non ti preoccupare, pagheremo e sistemeremo tutto".