La scomparsa di Flavia Franzoni, moglie di Romano Prodi, riaccende l'interesse intorno alla leggenda metropolitana che la collega ad Annamaria Franzoni. Quest'ultima era stata accusata dell'omicidio di suo figlio, Samuele Lorenzi, nel famoso caso di cronaca conosciuto come il delitto di Cogne.
Tuttavia, la notizia che circolava era in realtà una fake news, che si diffuse viralmente nonostante l'assenza di smartphone e social network nel 2002, anno dell'omicidio del piccolo Samuele. La bufala ritornò di attualità con la scarcerazione di Annamaria. Romano Prodi si trovò costretto a intervenire minacciando azioni legali contro Il Giornale, che aveva riportato questa indiscrezione senza confermarla né smentirla. In un giorno di lutto come quello della morte di Flavia, speriamo che nessuno si lasci coinvolgere in speculazioni su un caso ormai chiuso da tempo.
È importante sottolineare che Annamaria Franzoni non era in alcun modo imparentata con Flavia, moglie di Romano Prodi. Lo scoop nacque solamente dall'omonimia e si diffuse per anni, generando ciò che viene comunemente chiamato Effetto Mandela. Quest'ultimo rappresenta una distorsione della memoria che ci porta a ricordare eventi che in realtà non sono mai accaduti, ma che si radicano nella nostra mente. L'associazione con l'ex leader politico sudafricano è legata alla credenza comune, non supportata da fatti, che egli fosse morto in prigione.