Plauso della Regione alla giornata di prevenzione di sabato a Terrarossa “incentiva il benessere della comunità”. Il direttore del dipartimento prof. Brunetto spiega l’importanza tecnica
«Le misure di prevenzione e di promozione di stili di vita sani in grado di combattere rischi di malattie croniche e di incentivare il benessere delle comunità, sono al centro delle nuove politiche sanitarie regionali. “Lunigiana in salute”, organizzata dall’associazione “Lunigiana Solidale”, in collaborazione con la Società della Salute e il Comune di Licciana Nardi, è un’iniziativa preventiva e gratuita preziosa per il nostro territorio, che supporta la prevenzione e l’informazione grazie all’impegno e alla disponibilità di professionisti della sanità, che voglio ringraziare”.
Così dichiara l’avvocato dichiara Giacomo Bugliani, Presidente della commissione affari istituzionali e consigliere della Regione Toscana che porta anche il saluto a questa importante giornata nazionale che, organizzata dall’Associazione “Lunigiana Solidale” si terrà sabato 10 giugno con inizio ore 9 nel Castello di Terrarossa – Via Nazionale Cisa 22 a Terrarossa (Lunigiana Massa-Carrara). NON SI FANNO PRENOTAZIONI, dalle 8,30 alle 9,30 volontari consegneranno bigliettini d’accesso fino al massimo di 60 visite.
L’organizzazione consiglia l’uso della mascherina. Per informazioni: 0187-1852050; info@lunigianasolidale.it. La giornata, infatti, si inserisce in uno studio di ricerca scientifica sulle malattie del fegato e patologie accessorie. Obiettivo dello screening è mirato a identificare con una semplice e gratuito esame ecografico in soggetti asintomatici con o senza fegato grasso (che non è una malattia ma un fattore di rischio) coloro che hanno segni iniziali di malattia epatica utilizzando la misura automatica non invasiva del grasso e dell’elasticità del fegato. Dunque un’occasione da non perdersi perchè presente e soprattutto operativo il Prof. Dott. Ferruccio Bonino Direttore Scientifico della giornata oltre che celebre studioso e ricercatore per avere scoperto i virus epatici maggiori “B”, “C” assieme una vera e propria squadra di medici.“ L’auspicio . continua Giacomo Bugliani - è che a fronte di questa opportunità di accedere a una campagna di prevenzione mirata, possa arrivare una buona risposta da parte dei cittadini lunigianesi. La prossimità dei servizi alla salute sono un aspetto di primo piano nel percorso di riorganizzazione della sanità toscana che stiamo portando avanti e che, per territori come la Lunigiana e di tutta la provincia di Massa Carrara, assumono un ruolo fondamentale per dare risposte efficaci ai bisogni di salute dei cittadini». Sull’importanza della giornata del 10 pv gli fa eco la prof.
Dr.ssa Maurizia Rossana Brunetto, Direttrice del Dipartimento delle Specialità Mediche e dell’ Unità di Epatologia dell’Azienda-Ospedaliera-Universitaria-Pisana – Centro di Riferimento della Regione Toscana per la diagnosi e cura delle malattie croniche e dei tumori del fegato e ricercatrice a livello europeo. “Negli ultimi anni – dice l’esperta - si è registrata in tutto il mondo una rapida crescita dell’incidenza della steatosi epatica (fegato grasso o accumulo di lipidi in più del 5% delle cellule epatiche) e in Italia si stima che circa il 25% della popolazione generale abbia tale condizione. La prevalenza corrisponde numericamente alla fascia di età (10% a 10 aa , 20% a 20 aa,..) e sale a valori oltre il 60% negli ultra-sessantenni. La steatosi epatica lieve o moderata non è di per sé una malattia del fegato, lo diventa però quando si complica con l’infiammazione (steato-epatite) e può evolvere anche rapidamente in cirrosi e/o tumore del fegato. Il soggetto con fegato grasso è anche a rischio di numerose comorbidità extraepatiche che riflettono la natura sistemica dei meccanismi fisiopatologici della steatosi. Lo - sottolinea - e il decorso delle malattie associate al fegato grasso sono condizionati da molteplici fattori e co-fattori che possono interagire diversamente nel singolo soggetto. Molti di essi sono modificabili e la possibilità di controllarli è inversamente proporzionale alla precocità dell’intervento di prevenzione e/o cura. Per fare ciò appropriatamente occorre personalizzare sia la prevenzione che la cura monitorizzando l’andamento nel tempo di indicatori specifici dei diversi meccanismi patogenetici che coinvolgono più organi e apparati e sono attivi nel singolo individuo. Perciò per un’adeguata qualità delle cure è indispensabile l’interazione tra diversi specialisti per garantire al paziente affetto da steato-epatite un appropriato percorso di cura multidisciplinare integrato, che vede coinvolti oltre all’Epatologo, Endocrinologo, Diabetologo, Cardiologo e Internista a seconda delle specifiche necessità del paziente. La disponibilità di nuove opportunità terapeutiche e l’implementazione di metodiche di quantizzazione non invasiva sia del grasso intra-epatico che dell’elasticità epatica permettono oggi un accurato monitoraggio della progressione della patologia sin dalle prime fasi quanto la steatosi epatica non è ancora malattia, ma solo fattore di rischio.” La prof. Dott. Maurizia Brunetto precisa che “è fondamentale l’individuazione precoce dei pazienti con steato-epatite a rischio evolutivo e il loro riferimento ad un centro dotato delle competenze specialistiche suddette per un’adeguata cura personalizzata. E’ molto utile quindi lo screening del fegato grasso come specchio di salute generale nei soggetti asintomatici abbinato alla misura dell’elasticità epatica che permette contemporaneamente di escludere il danno epatico evolutivo o identificare tra i soggetti con fegato grasso i pazienti a rischio di steato-epatite, che è una spia molto precoce di malattia epatica evolutiva e del rischio di co-morbidità non epatiche (diabete e dismetabolismi lipidici, malattie cardiovascolari, neoplastiche e neurodegenerative). Con l’aiuto delle stesse tecnologie è inoltre possibile valutare se il cambiamento dello stile di vita (attività fisica e/o l’abitudine alimentare) associato o meno alla terapia medica determini un’effettiva riduzione dell’indice di steatosi e/o elasticità epatica nel singolo paziente. In conclusione come la misura del livello dell’olio nel serbatoio dell’auto costituisce una semplice e sicura misura preventiva per garantire lunga vita al motore dell’auto e così il livello di grasso epatico può essere considerato un efficace “manometro” per un’accurata valutazione della salute generale sul cruscotto di cura della salute personale (Figura).” Importante – conclude la prof. Dott. Maurizia Brunetto – anche la giornata di prevenzione di sabato prossimo 10 giugno al castello di Terrarossa”.