Strage di piazza della Loggia : la presidenza del Consiglio non è parte civile
Nel nuovo processo sulla Strage di piazza della Loggia, la presidenza del Consiglio dei Ministri non si è costituita parte civile, come emerso durante le prime fasi dell'udienza preliminare, a cui non è presente l'imputato Roberto Zorzi.
Oltre alle famiglie delle vittime, il Comune di Brescia e le sigle sindacali che avevano organizzato la manifestazione del 28 maggio 1974 si sono costituiti parti civili.
Strage di piazza della Loggia
La Strage di piazza della Loggia è stata un grave attentato terroristico avvenuto il 28 maggio 1974 a Brescia, in Lombardia, Italia. Un ordigno esplosivo è stato fatto detonare durante una manifestazione antifascista organizzata da alcune sigle sindacali, uccidendo otto persone e ferendone gravemente altre 102.
L'attentato è stato attribuito a un gruppo neofascista noto come Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), ma nonostante le indagini siano durate diversi anni e siano state effettuate numerose operazioni giudiziarie, il mandante dell'attentato non è mai stato identificato con certezza. Sono stati processati alcuni membri del NAR e alcuni di loro sono stati condannati per la Strage, ma ci sono ancora molte incertezze sulle responsabilità effettive degli imputati.
La Strage di piazza della Loggia è stata uno dei più gravi attacchi terroristici mai avvenuti in Italia ed è stata particolarmente significativa per la sua portata e per il contesto sociale e politico dell'epoca, che vedeva la lotta tra estremisti di destra e di sinistra diventare sempre più violenta e sanguinosa. L'evento ha avuto un impatto profondo sulla società italiana e ha contribuito a una maggiore presa di coscienza sull'importanza della lotta al terrorismo e sulla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza pubblica.