Mandato arresto di Putin, le accuse : Bambini trattati come bottino di guerra

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Il presidente russo Putin è stato accusato di aver deportato migliaia di Bambini ucraini in Russia, e adesso è ufficialmente ricercato dalla Corte Penale Internazionale insieme alla commissaria presidenziale russa per i diritti dell'infanzia, Maria Alekseyevna Lvova-Belova. La Corte ha emesso un Mandato d'arresto per Putin il 17 marzo per il "crimine di guerra" della deportazione illegale di Bambini dalle zone occupate dell'Ucraina alla Russia, un'azione che sarebbe iniziata il primo giorno dell'invasione russa nel febbraio 2022.

Secondo un rapporto preliminare intitolato "Il programma sistematico della Russia per la rieducazione e l'adozione dei minori ucraini", l'esercito russo avrebbe trasferito oltre 6.000 minorenni ucraini, dai 4 mesi ai 17 anni, in 43 strutture di "rieducazione" in varie parti della Russia, dalla Crimea alla Siberia. I Bambini deportati provenivano da zone dell'est e del sud dell'Ucraina occupate dalle forze russe. In queste strutture, i Bambini avrebbero subìto un indottrinamento politico alla propaganda russa.

L'ordine di cattura è stato firmato da tre giudici: Rosario Aitala, Tomoko Akane e Sergio Ugalde. Se Putin e Lvova-Belova dovessero lasciare i confini russi, potrebbero essere arrestati da qualsiasi forza di polizia di uno dei 123 Stati che hanno firmato la convenzione. Tuttavia, la Corte penale internazionale non ha una propria forza di polizia, quindi il processo potrebbe essere difficile.

Il procuratore capo Karim Khan ha dichiarato che i responsabili dei presunti crimini devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni e che i Bambini devono essere restituiti alle loro famiglie e comunità. "Non possiamo permettere che i Bambini vengano trattati come se fossero un bottino di guerra", ha affermato.