A Ischia sequestrata e picchiata con un gancio da macelleria

ischia sequestrata

Rapita, picchiata e soccorsa dalla polizia. È la storia di una ragazza ischitana, vittima della folle violenza del suo ragazzo e che ora si trova in una prognosi riservata all'ospedale Rizzoli di Ischia. La giovane donna deve probabilmente la sua vita all'intervento di un volante dell'ufficio di controllo del territorio della questura dell'isola che, ieri sera, è intervenuto in un'abitazione in località Testaccio nel comune di Barano, dopo il richiamo di alcuni giovani che avevano cercato di salvarla.

Si sono ripetute le percosse del suo ragazzo, un tossicodipendente già noto alla polizia. Il mese scorso aveva aggredito un uomo con un cacciavite, proprio perché lo aveva "guardato male". Inutili i tentativi di soccorso di alcuni giovani minacciati dal ragazzo che li aveva mandati via con un gancio da macellaio.

A Ischia sequestrata e picchiata con un gancio da macelleria

L'uomo ha poi condotto con la forza la ragazza in casa sua e, oltre a minacciarla di morte, l'ha picchiata violentemente più volte, provocandole fratture multiple al volto. Quando sono arrivati ??gli agenti, ha prima negato di essere in compagnia della donna, poi si è barricato in casa tanto che i poliziotti hanno dovuto sfondare la porta per entrare e poi vincere la resistenza dell'uomo, che è stato arrestato. Dopo essere stata dimessa, la donna è stata trasportata in ospedale dove i medici hanno riscontrato un esteso gonfiore del viso, oltre a fratture, riservando la prognosi.

Non è chiaro se la donna fosse incinta: nelle prossime ore verranno effettuati ulteriori accertamenti per accertarlo e se il suo pestaggio abbia causato un possibile aborto. L'aggressore è stato trasferito nel carcere di Poggioreale con l'accusa di lesioni gravi, tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale, minacce, detenzione di oggetti idonei ad offendere, inadempimento e tentato omicidio. L'uomo era già stato arrestato il mese scorso dai carabinieri. Pochi giorni dopo fu condannato dal tribunale di Napoli a 8 mesi di reclusione con sospensione della pena e per questo era attualmente in libertà.