Ezio Greggio : Negli anni ’80 non sapevamo di fare la storia!
Ezio Greggio, conduttore, attore e regista si racconta a Fanpage a margine della sua partecipazione al Premio Troisi di San Giorgio a Cremano, ospite d'onore per premiare la Migliore Scrittura Comica e miglior Corto Comico.
"Quando scendo giù a Napoli è come se fossi a casa perché io da sempre ho avuto un rapporto con la città e con la Campania fantastico. Sarà perché amo Totò e volevo un bene immenso a Massimo, che ho avuto vicino anche nel suo momento finale."
"Posso dire che se devo scegliere, preferisco gli anni '80 a questi anni qui. I motivi sono tanti. Ma già soltanto se penso ai Vanzina, se penso a Yuppies, Vacanze di Natale. Era un periodo straordinario e oggi ce l'ho preciso nella mente che è stato un momento che ha segnato la storia del nostro Paese."
"Io ho un po' termometro ma ho anche lo stetoscopio sulla comicità. Ascolto anche cuore e polmoni degli italiani, purtroppo colpiti da questo maledetto virus. Credo che la verità di fondo sia che la gente ha bisogno da sempre di divertirsi. Ovvio che l'offerta cambi un po'. Le tv private prima la facevano da padrone, adesso che l'offerta si è ampliata è inevitabile."
"Totò non l'ho conosciuto, ma conoscevo molto bene Peppino De Filippo, che ho frequentato nei suoi ultimi anni di vita. Da Peppino, ho raccolto tanti suggerimenti e l'ho studiato. Ero fortunato perché assistevo alle prove di "Non è vero ma ci credo", una delle sue ultime commedie, andavo a cena e dormivo anche a casa sua. Ho appreso molto da lui."
Ezio Bosso : Le cose che restano di Giorgio Verdelli, presentato oggi in anteprima a Venzia - Al centro della carriera e dell’esistenza di Ezio Bosso (1971-2020), che è stata quanto di più atipico si possa immaginare, sia per le vicende personali che professionali, c’è sempre stato l’amore per l’arte, vissuta come disciplina e ragione di vita.