Dieta per la malattia di Crohn: bevande, spezie, vitamine e supplementi

Per via delle particolari caratteristiche della malattia di Crohn è sempre bene evitare di assumere molti liquidi. La migliore bevanda da scegliere è l’acqua naturale che favorisce una buona idratazione. Nella diarrea cronica, il rischio maggiore è sicuramente la disidratazione.
Bevande da evitare o limitare:
- caffè
- tè nero
- soda (bevanda analcolica gassata)
- vino, liquori e birra
Bevande da provare:
- acqua
- acqua frizzante (se tollerata)
- tisane alle erbe senza caffeina
Le bevande con caffeina come il caffè. il tè e la soda possono favorire la diarrea. L’alcol può avere lo stesso effetto. La soda e l’acqua gassata possono aumentare la produzione di gas in alcune persone.
Quando è difficile rinunciare alle bevande con caffeina o ad un bicchiere di vino, la parola chiave è moderazione, inoltre consumarle insieme ad un bicchiere di acqua aiuterà a ridurre al minimo i potenziali effetti negativi.
Spezie.
I cibi piccanti possono avere un’azione irritante e a volte peggiorano i sintomi in alcune persone. La principale regola da seguire è evitare qualsiasi alimento piccante. La curcuma, dal sapore leggermente piccante, al contrario ha dimostrato, in alcuni studi preliminari, di minimizzare le riacutizzazioni nella malattia di Crohn.
Quali spezie evitare o limitare:
- pepe nero
- pepe di cayenna
- peperoncino in polvere
- pimento (pepe di Giamaica)
- peperoncino Jalapeno
- aglio
- cipolla rossa, gialla o viola
- paprika
- wasabi
Spezie da provare:
- curcuma
- zenzero
- erba cipollina o cipolle verdi
- cumino
- scorza di limone
- erbe aromatiche
- senape
Vitamine e integratori.
Secondo la Mayo Clinic, gli integratori multivitaminici rappresentano la scelta migliore per la malattia di Crohn, poichè in grado di prevenire la malnutrizione, causata dall'incapacità dell’intestino tenue di assorbire correttamente i nutrienti provenienti dagli alimenti.
Quando la dieta è limitata per via delle riacutizzazioni, gli integratori multivitaminici con minerali aiutano a ristabilire le carenze dei nutrienti. Gli integratori di calcio sono importanti, soprattutto se, il consumo di latticini è limitato.
In base al grado della malattia, allo stato d’infiammazione, la tipologia di farmaci assunti e eventuali resezioni, le carenze nutrizionali più comuni sono a carico di folati, vitamina B12, vitamina D, vitamine liposolubili (A,D.E,K).
Prima di assumere integratori consultare il medico o il dietista per evitare dosi eccessive e interazioni farmacologiche.
Prospettive e altre considerazioni dietetiche.
La dieta può aiutare a prevenire le riacutizzazioni della malattia di Crohn. Gli alimenti e le bevande incidono in modo diverso nelle persone affette, alcuni cibi potrebbero causare riacutizzazioni in alcuni ma non in altri.
In generale, i cibi responsabili dei sintomi, se conosciuti, dovrebbero essere evitati completamente.
Quando si pensa che l’alimento peggiora i sintomi occorre provare ad eliminarlo dalla dieta e osservare se c’è un miglioramento, successivamente dovrà essere reinserito nel piano alimentare e se i sintomi ricompaiono probabilmente sarà necessario eliminarlo completamente.
I pasti piccoli e frequenti possono ridurre l’eccessivo lavoro sull'apparato digerente.
Le nuove aree di ricerca includono:
- l’uso dei probiotici
- l’assunzione di acidi grassi omega 3 da olio di pesce o da semi di lino
- il pesce
- i cibi ricchi di fibre come lo Psillio che non viene digerito fino al colon
- i trigliceridi a media catena presenti nella noce di cocco
- l’intolleranza al glutine
- la dieta a basso contenuto di FODMAP
- la dieta enterale ricca di fibre
Non solo gli alimenti possono peggiorare i sintomi, le modalità di preparazione e di produzione a volte possono fare la differenza. I cibi fritti e gli alimenti grassi sono comunemente responsabili delle riacutizzazioni, la cottura al vapore o alla griglia sono da preferire.
La malattia di Crohn rende difficile la digestione dei grassi peggiorando la diarrea e gli altri sintomi.
Il ruolo della dieta nella gestione complessiva della malattia di Crohn è molto importante. La malattia multifattoriale e complessa richiede spesso diversi interventi di supporto non solo la gestione nutrizionale. Solo alcune ricerche indicato la dieta come unica soluzione secondo la Fondazione Americana sulla Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa (CCFA).
La dieta può prevenire o alleviare i sintomi, ma evitare, limitare o provare alcuni cibi spesso non è sufficiente nella gestione dell’infiammazione e delle lesioni che causano i sintomi.
Durante il trattamento e nei periodi successivi, il medico andrà man mano a riconoscere la modifica dei sintomi e la consulenza nutrizionale migliorerà l’efficacia dei farmaci e la qualità della vita in generale.