I genitori di Yara Gambirasio hanno presentato un esposto contro Netflix per la diffusione di intercettazioni telefoniche personali nella docuserie "Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio". La serie, pubblicata nel luglio 2024, ripercorre l'indagine sull'omicidio della giovane Yara, scomparsa a novembre 2010 e ritrovata senza vita tre mesi dopo. Tuttavia, ha suscitato forti polemiche per l'inclusione di registrazioni private risalenti ai giorni della scomparsa, come i messaggi vocali disperati della madre, che non erano mai stati inclusi negli atti ufficiali dell'inchiesta perché considerati irrilevanti per la ricostruzione giudiziaria.
Secondo i legali della famiglia Gambirasio, l'uso di queste registrazioni costituisce una violazione della privacy e una grave intrusione nella loro vita privata. Fulvio Gambirasio e Maura Panarese, genitori di Yara, hanno espresso indignazione per la trasmissione di questi momenti di dolore senza alcuna autorizzazione. L’esposto è stato indirizzato al Garante della Privacy e mira a tutelare la dignità della famiglia.
Questa vicenda ha riacceso il dibattito sull’etica delle produzioni televisive che trattano casi giudiziari, soprattutto quando coinvolgono vittime di reati gravi. La serie, diretta da Gianluca Neri e composta da cinque episodi, ha sollevato interrogativi fin dalla sua uscita, anche per la presenza di interviste a Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio della giovane Yara.