di Zazoom di lunedì 22 gennaio 2024

Morto Gigi Riva: il calcio italiano piange Rombo di tuono

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Addio a Gigi Riva, il fragore del calcio italiano. Il leggendario attaccante ci ha lasciato all'età di 79 anni. Con Riva, scompare uno dei grandi protagonisti nella storia del calcio tricolore. Miglior marcatore della Nazionale, artefice del memorabile trionfo del Cagliari, il suo talento unico ha segnato un'epoca senza tradire la squadra che ha chiamato casa per tutta la carriera, lontano dalle luci delle metropoli e dai club più prestigiosi.

Nato a Leggiuno il 7 novembre 1944, Riva proveniva da umili origini. Fin da giovane, si faceva notare per il suo istintivo fiuto del gol, segnando 66 reti in due anni con il Laveno Mombello, squadra locale. Il suo stile di attaccante implacabile faceva breccia non appena si trovava davanti alla porta avversaria. I dirigenti del Legnano lo notarono, portandolo in Serie C dopo 5 gol in 22 partite.

Il passaggio al Cagliari, seppur controverso, ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio sardo e italiano. La carriera di Riva è un elogio alla meritocrazia e alla perseveranza, con il soprannome "Rombo di tuono" conferitogli da Gianni Brera dopo due gol contro l'Inter a Milano. Considerato uno dei migliori calciatori italiani di sempre, ha giocato per 14 stagioni con il Cagliari, stabilendo ancora oggi il record di marcature.

Il 1970 è stato l'apice, con la vittoria dello scudetto e la consacrazione al Mondiale del Messico '70. Dopo un grave infortunio, Riva ritrovò il gol, contribuendo al quarto posto del Cagliari nella stagione 1971/72 con 21 gol in 30 partite. Nonostante il declino del Cagliari, Riva rimase fedele, chiudendo la carriera nel club e dichiarando amore eterno all'isola che l'aveva accolto.

Dopo il ritiro, Riva è rimasto legato al Cagliari, assumendo brevemente la massima carica nella stagione 1986-87 e diventando presidente onorario nel 2019. Con la Nazionale, è il miglior marcatore di sempre con 35 gol in 42 presenze, vincendo l'Europeo nel 1968 e arrivando secondo al Mondiale del 1970. Come team manager dal 1990 al 2013, ha contribuito al trionfo ai Mondiali del 2006.