Pierfrancesco Favino : Non mi sento migliore di nessuno, da solo non mi basto

A Fanpage Pierfrancesco Favino parla dei registi italiani con i quali gli piacerebbe lavorare, del suo rapporto con la cucina e con le evoluzioni dell'uovo di seppia fatto a Dinner Club, e della proposta di insegnamento di cinema nelle scuole fatta ai Premi David di Donatello.
"Quest’anno sono 30 anni che faccio l’attore e lo faccio stando attento a costruire un rapporto di fiducia con il pubblico. Certamente il mio passaggio a Sanremo è stato fondamentale, sarei stupido a non dirlo e a non saperlo. Come facevano gli attori di una volta, sono entrato nelle case degli italiani quando loro erano in déshabillé, in un elettrodomestico di loro proprietà, ed è giusto che mi percepiscano come uno di famiglia."
"Mi piacerebbe lavorare con Virzì, con Sorrentino, Garrone, ma anche con dei giovani che stanno emergendo, semmai perché mi propongono una storia per la quale impazzisco. Non si può forzare la mano su certe cose, io non so che cosa pensano questi registi di me e non è detto che gli attori vadano bene per tutti i registi o viceversa."
"In generale, a me piace stare in cucina, mi piace tanto. È una delle cose che mi rilassa di più in assoluto, mi piace cucinare per gli amici, mi piace cucinare per la famiglia. A Natale cucino per 30 persone, amo andare al mercato a scegliermi i prodotti. Un po’ divido il mondo tra quelli che accudiscono e quelli che vengono accuditi, senza classifiche, e io sono un accuditore. Mi piace molto esserlo."
"È una proposta che insieme a Unita, che è l’associazione di attori di cui faccio parte, è in azione. Però non proponiamo di insegnare cinema o teatro nelle scuole, bensì di insegnare tecniche cinematografiche e teatrali che possono aiutare i ragazzi ad essere più interessati rispetto a Promessi Sposi, fisica, storia e così via. Il ministero ci sta ascoltando e faremo un primo tentativo in quest'anno e mi auguro possa essere sempre più ampliato alle scuole d'Italia."