Fanpage ha intervistato l'attrice Anna Foglietta, che nella serie Alfredino – Una storia italiana, su Sky e NOW il 21 e 28 giugno, interpreta Franca Rampi, la mamma del bambino morto dopo la caduta in un pozzo a Vermicino, nel 1981.
"Era giusto interpretare il personaggio con tutto il cuore e la tecnica possibile, ma aprendo un po' di paracaduti. I primi dieci giorni sono stati i più complicati: non mi sentivo pronta, ho avuto paura di cadere nel transfert. Per fortuna questo pericolo è stato scongiurato, soprattutto grazie al regista Marco Pontecorvo, che ogni volta che mi vedeva giù mi ritirava su, e all'aiuto dei miei colleghi, con cui ci sono stati momenti di scambio e simpatia. Questa storia mi lascia soltanto arricchita, non addolorata o appesantita."
"La gente ha spento la tv dopo che Alfredo è stato dichiarato morto e nessuno ha voluto andare oltre, scoprire il lavoro fatto in 40 anni. La signora Rampi lo dice molto chiaramente: gli chiedono solo di Alfredo, del Centro Alfredo Rampi non interessa a nessuno. E questa è una cosa molto italiana: la morbosità rispetto al dolore degli altri, la pornografia del dolore, la spettacolarizzazione. Quando si tratta di andare un po' più a fondo, facciamo tutti un passo indietro e manifestiamo tutta la nostra meschinità."
"Credo fortemente, com'è accaduto a me, che sia l'occasione per rielaborare finalmente un trauma collettivo, che si è consumato nel momento preciso in cui la televisione si è spenta. Ma c'è stato molto altro dopo e molto altro prima. Le persone non conoscono tutti gli aspetti emotivi e personali di tutti i coinvolti. Chiedo di vederlo per elaborare un trauma che ha colpito tutti e per vedere la straordinaria forza che c'è in questa donna, Franca Rampi."
"Cade una funivia, sappiamo che muoiono 14 persone, famiglie intere distrutte da quel lutto. Perché mi devi far vedere quel video? Quello non lo accetto, si va oltre l'umana comprensione. Dev'esserci una legge che tuteli il cittadino da questo."
"Le donne devono essere sempre più brave a proporre storie, a proporre loro stesse. Però è una fatica disumana. Sui ruoli over 40 trovi ancora ancora qualcosa, ma con gli over 50 è la moria delle vacche. Dobbiamo lottare, per me è un obiettivo. Ho cominciato anche a produrre per questo motivo ."